Sono sopravvissuto dunque sono
- Tadeusz Sobolewicz nasce a Poznań il 25 marzo 1923. Fino allo scoppio della guerra frequenta il ginnasio Paderewski di Poznań. Fa parte anche del 16˚ gruppo scout di Poznań, denominato “gen. J. Bem”.
Tadeusz Sobolewicz nasce a Poznań il 25 marzo 1923. Fino allo scoppio della guerra frequenta il ginnasio Paderewski di Poznań. Fa parte anche del 16˚ gruppo scout di Poznań, denominato “gen. J. Bem”.
Durante l’occupazione nazista della Polonia è il portaordini del capo della sezione di Tarnów dell’Unione per la Lotta Armata (ZWZ); passa poi a Częstochowa, dove viene arrestato il primo settembre 1941. Viene detenuto nella prigione di Zawodzie e poi deportato nei campi di Auschwitz, Buchenwald, Lipsia, Mülsen, Flossenbürg e Regensburg.
La realtà dei campi, vista con i suoi occhi, è una terribile descrizione della fame, del terrore e delle malattie, delle torture “comuni” e di quelle più ricercate, delle camere a gas, delle fucilazioni e delle esecuzioni.
Il libro racconta come ci si muoveva sulla stretta linea al confine tra la vita e la morte, la speranza e la disperazione; è una testimonianza della lotta per la dignità e la sopravvivenza.
Nel 1985 il libro di Tadeusz Sobolewicz ha ricevuto il primo premio al XVI concorso nazionale sulle memorie di Auschwitz, organizzato dal Museo Statale di Auschwitz-Birkenau di Oświęcim.