Gli Italiani ad Auschwitz (1943-1945)
- Basato su una ricerca negli archivi europei e italiani il libro getta uno sguardo nuovo sulla deportazione degli ebrei e dei “politici” italiani ad Auschwitz durante l’occupazione tedesca della Penisola. Per oltre un anno, tra l’autunno 1943 e gli ultimi
Basato su una ricerca negli archivi europei e italiani il libro getta uno sguardo nuovo sulla deportazione degli ebrei e dei “politici” italiani ad Auschwitz durante l’occupazione tedesca della Penisola. Per oltre un anno, tra l’autunno 1943 e gli ultimi mesi del 1944, migliaia di italiani furono deportati dall’Italia ad Auschwitz. Più di 7.800 erano ebrei catturati durante l’occupazione tedesca e sotto la RSI nell’ambito della “Soluzione finale”; per la maggioranza di loro fu un viaggio senza ritorno. Il libro ripercorre per quadri sintetici il contesto italiano negli anni immediatamente precedenti l’8 settembre, quando Mussolini mise in atto una politica sempre più discriminatoria e persecutoria contro gli ebrei, e descrive le modalità di delazione e di cattura degli ebrei, facilitata dall’aiuto zelante prestato dalle autorità repubblichine. A essere in primo piano sono sempre le voci dei testimoni. Più del 90% degli ebrei deportati ad Auschwitz non fece ritorno a casa. Tra l’esigua minoranza dei sopravvissuti, si contano 25 bambini e bambine. Un capitolo del libro è dedicato a raccontare l’incredibile storia di alcuni di loro che si salvarono.
Nel corso del 1944 giunsero nel complesso di Auschwitz anche circa 1.200 italiani non ebrei, quasi tutti deportati con la categoria di prigionieri politici. Nel ripercorrere i percorsi e i destini dei due gruppi di deportati, ebrei e politici, l’autrice si sofferma a riflettere sulle esperienze di coloro che subirono l’internamento ad Auschwitz, con l’obiettivo di far emergere alcuni elementi comuni nell’esperienza del Lager: il lavoro forzato, la violenza fisica e l’offesa al corpo delle donne (tra cui la maternità negata e gli esperimenti criminali di sterilizzazione), la solitudine e la coesione tra reclusi, le strategie di resilienza e il fattore della “fortuna” nel determinare condizioni favorevoli alla sopravvivenza.
Sostanzialmente l’autrice, con questo libro, pone la sfida di provare a scrivere una storia diversa, più completa degli italiani ad Auschwitz, pur ritenendola una ricerca ancora aperta. Lo sforzo di far dialogare su piani diversi le storie tra loro, intrecciandole, laddove possibile, in una narrazione a tratti anche corale, è vincolato al rigore del metodo dello storico che non amalgama, né sovrapporre i contesti di riferimento: la Shoah e la deportazione politica.
Laura Fontana si occupa dal 1990 di storia della Shoah e del suo insegnamento. Responsabile per l’Italia del Mémorial de la Shoah di Parigi e dell’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini, è autrice di numerosi saggi pubblicati in italiano, francese, inglese. Dirige seminari di studio in Italia e in Europa per insegnanti e ricercatori, è consulente scientifica per diversi progetti internazionali e collabora con la Fondation Mémoire de la Shoah.
Tytuł | Gli Italiani ad Auschwitz (1943-1945) |
Autor | Laura Fontana |
ISBN | 978-83-7704-356-1 |
Wydawnictwo | PMA-B |
Ilość stron |
488 |
Rok wydania |
2007 |
Wymiary [cm] |
16,5 x 24,5 |
Rodzaj okładki |
twarda |
Kategoria |
Miejsca zagłady |
Język wydania |
Włoski |
Czas wysyłki |
24 godziny |
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